Chiesa della Concordia, ampia e bella, con un maestoso altare stile barocco e vari quadri ad olio, pregevoli come può costatare anche un occhio profano della pittura. La metà del tempio, la parte anteriore, fu costruita nella prima metà del XVIII sec.

I quadri che si ammirano nella chiesa della Madonna della Concordia sono disposti sulle pareti laterali.

Entrando dalla porta principale

Sulla sinistra ammiriamo:

Il primo quadro raffigura la Visita della Madonna S. Elisabetta, anno 1783; dono di Don Cristoforo Canditori

Il secondo  quadro raffigura la Natività di Gesù

Il terzo quadro raffigura la Presentazione al Tempio; dono della famiglia Nardini.

Sulla destra ammiriamo:

Il primo quadro raffigura lo Sposalizio della Madonna

• Il secondo quadro  raffigura l’Annunciazione

Il terzo quadro raffigura la Fuga in Egitto; dono di Don Lorenzo Placidi, anno 1747  

Queste sei tele del tardo Barocco sono state rubate nel 1979, le attuali tele difatti sono copie fedeli alle originali rifatte nel 1984 da Padre Sergio Antonucci (foto), Missionario della Consolata.  

 

 

 

La devozione alla SS. Vergine della Concordia è ancora grande nel Paese, ma dobbiamo constatare che nei tempi passati era assai più viva. Infatti in passato nella ricorrenza annuale della festa nel mese di Settembre, accorrevano pellegrini dei vicini luoghi e dai Paesi del limitrofo Regno di Napoli; tutto ciò si rileva in un documento a rogito notarile del notaio Giuseppe Daini di Vico, in data 1735, rogito esistente nell’archivio Notarile di Guarcino.

Come abbiamo accennato, detta Chiesa consisteva in un piccolo Sacello, incapace a contenere il gran numero di Pellegrini che giungevano, quindi il sacerdote Don Girolamo Quatrana, coadiuvato dal R. S. Arciprete Don Giuseppe Bianchi, rettore della chiesa, e da tutto il clero, ne stabiliva l’ampliamento. Facendo questua anche nel vicino Regno di Napoli poté raggranellare una somma cospicua; il 15 Marzo 1724 diete principio ai lavori di ampliamento, con l’intervento di tutto il clero e il popolo e con il canto del – Magnificat –. I capi mastri muratori furono: Francesco Torricella di Guarcino e Melchiore di Mario di Collepardo.

L’ampliamento fu completato nel 1734.

L’anno seguente (1735), sempre per speciale cura del rev. Don Girolamo Quatrana, si fece l’incoronazione dell’immagine, con l’intervento di tutto il popolo, dei R. R. sig. Don Giuseppe Quartucci di Paliano, missionario apostolico, e Don Stanislavo Narducci; con l’intervento dei popoli vicini, circa 4000. L’incoronazione fu accompagnata nella Sacra Cerimonia con suono di campane, tamburi e sparo d’archibugiate dai soldati, che, a tale scopo, ivi si trovarono, sotto il comando del Cap. Liberio Sterbini.

A testi del rogito notarile sono il sig. Giorgio Cardini e Fra Bernardo de Mannis Granciere di San Biagio in Vico.

Nell’anno 1921, con rinnovata fede, si celebrava il centenario della Vergine della Concordia con tre giorni di festeggiamenti (10-11-12 Settembre), con l’intervento di Monsignor Vescovo Torrini per il Pontificale (12 Settembre). Il Pontificale fu celebrato nella chiesa di San Michele Arcangelo.

Terminata la funzione, si fece solenne processione con l’intervento dello stesso Monsignor Vescovo, Clero e popolo di Vico. Non mancarono, in tale circostanza, cantanti di Roma, tre concerti (il paesano ed i due di Alatri. Così non mancarono altri pubblici divertimenti. Il tutto riuscì con piena generale soddisfazione.

La chiesa della Concordia, in questa centenaria ricorrenza, è stata interamente rimessa a nuovo con pitture dei valenti artisti locali, Nazareno del Greco e Carinci di Alatri. Fu collocata nel piccolo campanile la novella campana gemella, da più anni muta per fortuite lesioni.

La rilevante somma per i festeggiamenti del centenario, come per i restauri della chiesa, compreso il piancito a cemento e il prospetto esterno, fu raccolta presso i contadini Vichesi, temporaneamente, per ragioni di lavoro, immigrati in America, per l’interessamento ed attività speciale del concittadino Giuseppe Tofani, anch’egli da più anni in America.

Questi, animato da vivida fede verso la SS. Vergine della Concordia, può dirsi essere stato l’ispiratore di tali feste centenarie, contribuendo personalmente con rilevante somma e col raccogliere, presso tutti i Vichesi dimoranti in America, molte migliaia di lire.

All’interno della chiesa è stato posto il ricordo con tutti i nomi degli oblatori.

Addossato al Tempio vi è il nuovo Cimitero costruito nel 1875,  54 anni dopo la Fondazione della Chiesa anno 1821.

Fino a tale data 1875 la chiesa era meta di pellegrinaggio da numerosi paesi dell’alta ciociaria.

Nel 1983 per mantenere tale devozione è stata organizzata dalla allora confraternita, all’interno dei festeggiamenti della Madonna della Concordia, la Sagra del Coniglio

Targhe Commemorative alla Memoria dei Vicalotti Devoti alla Madonna della Concordia

Nel 2015 è stata ridipinta e restaurata dall’ Artigiano Fernando Tagliaferri la Croce

È da augurarsi che i Vichesi tramandino ai posteri la rinnovata fede degli Avi.